[:it]I porti liguri movimentano 4,2 milioni di Teus all’anno, il 50% del totale dei porti italiani. Una componente importante di questo traffico proviene dal Far East e in questa ottica, possiamo dire che siamo già a pieno titolo parte della Via della Seta, anche se ci candidiamo per implementare ulteriormente questi numeri”. Lo ha detto la presidente dell’autorità di sistema portuale del mar ligure orientale Carla Roncallo, che ha partecipato ad Alessandria d’Egitto alla due giorni sul tema della Via della Seta e sulle opportunità di investimento tra Italia, Paesi Arabi e Cina, organizzata dall’Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport in collaborazione con la League of Arab States e dall’Ambasciata Italiana al Cairo e coordinata per i porti italiani dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
I porti liguri sono un gateway naturale per le merci provenienti dal Far East e dirette verso il centro e sud Europa. In particolare nel complesso La Spezia e Marina di Carrara movimentano 1,5 milioni di Teus all’anno, mentre Genova e Savona arrivano a 2,7 milioni. L’hub spezzino potrà veder crescere il suo ruolo nella Belt and Road Initiative grazie a investimenti che puntano a ampliare prossimamente la banchina e la dotazione infrastrutturale: il porto arriverà alla capacità di 2,5 milioni di Teus, la metà dei quali movimentati su rotaia grazie al restyling di questa infrastruttura. Ad Alessandria d’Egitto si è svolto anche l’Egyptian-Italian dialogue, organizzato dall’ambasciata d’Italia, Italian Trade Agency, Camera di Commercio Italia-Egitto, che ha permesso all’authority spezzina di presentare i numerosi operativi in area Med, in particolare i collegamenti marittimi con l’Egitto. Un’occasione, ha detto Roncallo, ” per consolidare le relazioni già esistenti e per attivarne se possibile di ulteriori”.
Fonte:Ansa[:]