[:it]Il 28 novembre 2017 la compagnia danese ha ottenuto l’approvazione dell’Antitrust sud-coreana, l’ultimo ente che doveva intervenire sull’acquisizione della società tedesca.
A un anno dall’annuncio della volontà di acquisire Hamburg Süd, Maersk può completare la transazione dopo avere ottenuto il semaforo verde di tutte le ventitré Autorità di controllo interessate. L’ultimo passaggio è stato quello della sud-coreana Fair Trade Commission, che però ha posto alcune condizioni relative alla permanenza della compagnia nelle alleanze.
“Con l’approvazione finale abbiamo raggiunto un importante pietra miliare nella nostra strategia di diventare una società di trasporto e logistica integrata”, ha dichiarato Søren Skou, Ceo di A.P. Moller-Maersk. “Combinando le attività delle due società rinforzeremo la posizione globale di entrambe e svilupperemo il servizio ai clienti”. Secondo le stime di Maersk, la fusione con Hamburg Süd produrrà una riduzione di costi di 350-400 milioni dal 2019.
Maersk dichiara che Hamburg Süd manterrà l’identità aziendale e che la riduzione dei costi avverrà tramite l’integrazione e l’ottimizzazione dei network e nella gestione degli acquisti. Le due società offrono una stiva complessiva di 4,15 milioni di teu, che rappresenta il 19,3% di quella globale, distribuita su 772 portacontainer (di proprietà e noleggiate). Maersk ha pagato 3,7 miliardi di euro per l’acquisizione.
Ma come spesso accade nelle fusioni, emergono timori per l’occupazione, soprattutto nella società acquisita. Dalle prime informazioni provenienti da fonti interne alla compagnia tedesca pare che l’integrazione causerà 175 esuberi in tutto il mondo, di cui 25 in Europa. Non si sa se saranno interessati anche gli uffici di Hamburg Süd a Genova, Livorno e Salerno.