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Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane, nel 2016 sono aumentate le dichiarazioni doganali per le importazioni (+1,6%) e per le esportazioni (+7,1%).
Durante l’assemblea di Alsea, il direttore regionale dell’Agenzia delle Dogane della Lombardia, Lorenzo Clemente, ha affermato che “a livello nazionale, i dati delle Dogane dicono che nel 2016 i maggiori partner dell’Italia per i flussi di merci in importazione sono stati la Cina (con il 15% del totale considerando il valore statistico delle merci), gli Usa (11%), la Svizzera (9%), la Turchia e la Russia (con il 7% ciascuna). Per quanto riguarda i paesi di destinazione dell’export italiano al primo posto ci sono gli Usa (19%), la Svizzera (10%), la Cina (6%), la Turchia (5%), il Giappone e la Russia (4% ciascuno)”.
A proposito degli scambi intracomunitari, Clemente ha aggiunto che “in import il primo partner commerciale è la Germania (28%), seguita da Francia (15%), Olanda (10%), Spagna (9%), Belgio (8%) e Gran Bretagna (5%). In export invece i principali partner commerciali dell’Italia nell’Ue sono la Germania (23%), la Francia (18%), la Gran Bretagna (10%), la Spagna (9%) e il Belgio (6%)”.
In generale l’Agenzia delle Dogane ha rilevato che nel 2016 si è registrato in Italia un trend di crescita sia nel numero delle dichiarazioni sia per le importazioni (+1,6%) che per le esportazioni (+7,1%). Il ruolo di locomotiva della logistica italiana della Lombardia è stato confermato (oltre che da uno studio dalla Liuc Università Cattaneo) anche dalle Dogane da secondo cui, su un totale di quasi 5,5 milioni di operazioni doganali di importazione presentate in Italia (per 139 miliardi di euro e 200 milioni di tonnellate complessive di merce), circa 3,3 milioni (il 60%) sono state dichiarate in Lombardia (33 miliardi il valore delle merci trattate e 35 milioni le tonnellate).
Discorso simile vale per le esportazioni dove, su circa 12 milioni di dichiarazioni acquisite dall’Agenzia, circa il 51% (6,2 milioni) è stata curata da società milanesi o lombarde. Alla Lombardia, inoltre, è riconducibile la metà dei documenti di transito (T1 o T2) italiani (500 mila su circa un milione) e questo significa che dalle Dogane di questa regione parte merce che sarà sdoganata in import o in export in altre realtà territoriali.