[:it]Il 23 ottobre 2018 è stato inaugurato il ponte lungo 55 chilometri che collega Hong Kong, Macao e Zhuhai. I cantieri sono stati aperti nel 2009 e chiusi con due anni di ritardo sul cronoprogramma, con un costo di 17,5 miliardi di euro.
Il nuovo ponte è lungo 55 chilometri e unisce due regioni amministrative speciali, quelle di Hong Kong e di Macao, con il territorio della Repubblica Popolare Cinese, con l’obiettivo di creare una zona economica integrata che comprende, oltre alle due ex colonie, anche nove città della provincia del Guangdong (Guangzhou, Shenzhen, Zhuhai, Foshan, Zhongshan, Dongguan, Huizhou, Jiangmen e Zhaoqing). È una regione dove vivono 68 milioni di persone, ossia più abitanti dell’Italia, e che raccoglie attività imprenditoriali che producono un ottavo del Pil della Cina, tra cui il centro finanziario di Hong Kong, il polo tecnologico di Shenzhen e quello industriale di Dongguan. Inoltre, a Hong Kong sorge uno dei principali porti container del mondo è uno hub del cargo aereo di livello globale.
Il ponte comprende anche due isole artificiali e un tunnel sottomarino lungo sette chilometri, costruito per permettere il transito delle navi dirette al porto di Hong Kong. La sua strada ha sei corsie – tre per senso di marcia – e il Governo cinese stima che sarà percorso ogni giorno da 29mila autoveicoli leggeri e pesanti. Secondo i calcoli, la sua struttura dovrebbe resistere ai violenti tifoni dell’area e a terremoti con magnitudo fino a 120 gradi. Grazie al ponte, i veicoli potranno viaggiare tra Hong Kong e Zhuhai in mezz’ora, mentre con la strada precedente, che costeggia il delta del Fiume delle Perle, erano necessarie quattro ore. Però, per imboccare il ponte è necessario un permesso e bisogna pagare un pedaggio.
Un articolo del South China Morning Post spiega che la riduzione del tempo di viaggio raddoppierà il volume delle merci tra Hong Kong e l’entroterra, ossia la parte occidentale del delta del Fiume delle Perle e delle province di Guangdong e Guangxi. Queste zone hanno accolto negli ultimi anni diversi operatori della logistica, che avevano bisogno di spazi che Hong Kong non poteva offrire e finora raggiungevano il porto o l’aeroporto usando il ponte Humen, un via non solo lunga, ma anche congestionata. Usando il nuovo ponte, gli autotrasportatori risparmieranno tempo, raddoppiando il numero dei viaggio giornalieri, e carburante. Lo stesso faranno molte società di trasporto che attraversavano il delta usando i traghetti. È probabile, quindi, che la parte occidentale del delta sviluppi ulteriormente le sue attività logistiche.