[:it]All’inizio di dicembre 2018, l’Autorità portuale di Genova ha diffuso le statistiche del traffico a ottobre. Dopo il crollo del viadotto Polcevera sono calati soprattutto i prodotti siderurgici e i contenitori, ma a ottobre l’emergenza sembra essere terminata.
Osservando nel dettaglio le statistiche appena rese pubbliche dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, nei primi dieci mesi del 2018 lo scalo genovese ha mantenuto i livelli di dodici mesi prima,considerando il totale delle merci movimentate, con 46,2 tonnellate movimentate (+0,4%). Analizzando i singoli comparti, emerge però che hanno sofferto i prodotti siderurgici (molti dei quali fino ad agosto transitavano in uscita dal porto proprio sul ponte Morandi), che nei primi dieci mesi dell’anno hanno subito un calo del 9,7% (da 2,35 a 2.12 milioni di tonnellate).
Possiamo confederarla una diminuzione strettamente legata al crollo del ponte Morandi, se si considera che ad agosto la flessione è stata (rispetto allo stesso mese del 2017) di ben il 39,4%, a settembre dell’17,8% e a ottobre del 20,2% guardando i traffici del terminal Ilva di Cornigliano. Una tendenza in netto peggioramento rispetto ai primi sette mesi di quest’anno, quando il calo nei traffici di prodotti siderurgici si limitava a un -7,6% sulle banchine dell’Ilva.
Osservando sempre le statistiche sui primi dieci mesi dell’anno il numero di navi partite e arrivate è rimasto stabile (+0,3%) così come sono rimaste sostanzialmente stabili le merci varie movimentate in porto (+0,4%). Quasi miracoloso appare il recupero dei container che, dopo aver fatto segnare ad agosto una flessione in numero di teu movimentati del 16,6% (agosto 2018 contro agosto 2017), a settembre ha recuperato chiudendo con un -3,4% e a ottobre con un -6,5%. Il progressivo per i primi dieci mesi del 2018 mostra che i container a fine ottobre erano dello 0,2% inferiori rispetto allo stesso periodo del 2017 avendo di fatto “bruciato” tutta la crescita accumulata nel periodo gennaio-luglio (+3,6%).
Osservando l’andamento dei singoli terminal container del bacino portuale di Sampierdarena, i più colpiti dagli effetti del crollo del ponte e dall’interruzione della linea ferroviaria con le banchine sembrano essere stati il Genoa Port Terminal del Gruppo Spinelli (il cui calcolo progressivo dei teu movimentati è passato da un +12,4% di fine luglio a +6,8%) e la porzione di banchina che il Terminal San Giorgio opera in partnership con il Gruppo Messina (il calcolo progressivo qui è passato da un -5,2% a fine luglio a un -6.9% di fine ottobre). Il rallentamento mostrato invece dal Voltri Terminal Europa fra luglio (+6,7% rispetto ai primi sette mesi del 2017) e fine ottobre (+0,2%) è in realtà dovuto a uno spostamento di un paio di servizi di linea verso il Sech, che nello stesso tempo ha accelerato (da -4% a fine luglio a -0,3% a fine ottobre sempre analizzando i dati progressivi).
Guardando invece ai singoli mesi (rispetto al 2017) il porto di Genova nel suo complesso ad agosto ha fatto segnare un -16,6%, a settembre un -3,4% e a ottobre un -6,5% mentre, come detto, fino a fine luglio la scalo del capoluogo ligure faceva segnare un +3,6%. Dunque un significativo rallentamento nella movimentazione container, che l’Autorità Portuale quantifica nel 9% nel trimestre agosto-ottobre, che ha di fatto bruciato l’incremento che Genova era stata capace di ottenere nei primi sette mesi dell’anno. Solo una parte modesta di questi traffici sembra però aver cambiato rotta verso i vicini scali dell’Alto Tirreno perchè il La Spezia Container Terminal, per esempio, a fine settembre segnava un minimo incremento di teu movimentati, pari allo 0,5%.
Contenuto sembra essere stato l’impatto del ponte Morandi anche sui traffici di rotabili, perché al 31 luglio scorso il porto faceva segnare un +5,9% in termini di metri lineari imbarcati e sbarcati, un incremento rimasto pressoché stabile nel calcolo progressivo a fine agosto (+5,7%), a fine settembre (+4,8%) e a fine ottobre (+5%). La parte del leone l’ha ottenuta Spinelli con il suo Genoa Port Terminal, che a fine ottobre registrava un +25,4% dei rotabili. L’operatore si è così potuto consolare per la perdita di traffici di container subita dopo il 14 agosto.
Alla luce di questi numeri sembra ragionevole sostenere che le criticità successive al crollo del Ponte Morandi siano state ormai completamente superate (grazie in particolare alla riorganizzazione operativa a infrastrutturale messa in pratica dagli operatori e dalle istituzioni locali genovesi) e lo scalo di Genova pare in condizioni di poter riprendere la propria corsa temporaneamente interrotta lo scorso 14 agosto.