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ALIS ha lanciato nuovi obiettivi che riguardano il settore trasporti: internazionalizzazione, riduzione di emissioni di Co2, continuità territoriale
Si è svolto a Bruxelles il convegno “The transport sector: opportunities for 2017”, un incontro che ha consentito di fare il punto sul settore trasporti in un’ottica di sviluppo a livello internazionale.
Ad illustrare gli investimenti che anche l’Italia si accinge a realizzare nel settore ci ha pensato A.L.I.S. (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) che si propone come una forma di associazionismo innovativo: con i suoi associati (autotrasportatori, società armatoriali, aziende ferroviarie, terminal, agenzie e spedizionieri), rappresenta già un parco veicolare che supera i 65mila mezzi ed una forza lavoro di oltre 110mila dipendenti tra diretti ed indiretti.
I suoi obiettivi, come ricordato dal suo Presidente Marcello Di Caterina, sono l’internazionalizzazione, la riduzione di emissioni di Co2, il riscatto del Mezzogiorno d’Italia e la continuità territoriale.
L’idea è quella di istituire una vera e propria “etichetta dell’intermodalità” per le imprese che si dimostreranno virtuose nell’utilizzo del trasporto combinato.
Una sorta di trattamento premiale al momento della definizione dei criteri per la fissazione delle tariffe, dei canoni e dei pedaggi.
“Il cuore pulsante dell’Associazione è l’autotrasporto – ha precisato Di Caterina – con queste aziende stiamo avviando un serio percorso operativo per la decongestione stradale e la limitazione dell’inquinamento atmosferico”.
In quest’ottica gli associati sono perciò dotati di moderne flotte, di mezzi navali e terrestri con elevate capacità di carico: utilizzano strade, rete autostradale e il network di Autostrade del Mare e offrono servizi di eccellenza per gli autisti e passeggeri di tutto il territorio europeo.
Di Caterina ha inoltre ricordato l’avvio di un percorso congiunto con il Ministero dei Trasporti e altre istituzioni – come l’Autorità di Regolazione dei Trasporti – che porterà all’individuazione delle reali difficoltà della catena logistica, con particolare attenzione all’ultimo miglio nei nodi logistici, dove risiedono le maggiori criticità del trasporto intermodale.