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Secondo Peter Sand (Bimco) il trasporto marittimo di contenitori è sulla strada giusta, grazie alle demolizioni navali che riequilibrano domanda e offerta.
Il 2016 sarà un altro anno record nella demolizione di navi portacontainer. Il trend dei mesi scorsi lasciava già presagire questa possibilità ma ora è stato il Bimco (Baltic and International Maritime Council) a certificare che la dismissione di navi che trasportano i box da 20 e 40 piedi è andata oltre le più rosee aspettative degli addetti ai lavori. A inizio novembre, infatti, era stata tolta dal mercato una capacità di stiva pari a 500 mila teu, un ammontare più di quattro volte superiore ai livelli registrati nell’intero 2015.
Nel trimestre agosto-ottobre, le compagnie marittime hanno dismesso il 41% della capacità di stiva eliminata finora nell’arco dell’intero 2016. Il 47% delle navi sono della classe Panamax, messe fuori mercato dall’allargamento del canale inaugurato lo scorso giugno. Peter Sand, analista di Bimco, ha sottolineato che “l’attività di demolizione navale negli ultimi tre mesi ha sorpreso positivamente il Bimco ed è stata superiore rispetto alle previsioni fondate sui ritmi già elevati del 2015. Questa accelerazione è un passo ulteriore nella giusta direzione perché le dimissioni sono una delle misure essenziali per riportare in equilibrio il comparto”.
Lo stesso Sand ha poi aggiunto che la sottrazione della capacità di stiva in eccesso è importante che avvenga il prima possibile perché “c’è ancora un enorme quantità di naviglio in consegna entro la fine di quest’anno e nel biennio 2017-2018″. In generale, se questo elevato ritmo di riduzione dell’offerta di stiva sul mercato proseguisse, l’outlook per il futuro a medio-breve termine migliorerebbe sensibilmente. L’altra buona notizia per il settore è rappresentata dal fatto che i nuovi ordini per navi portacontainer sono stati quest’anno ai minimi dell’ultimo ventennio (-84% nei primi otto mesi di quest’anno rispetto al 2015 in termini di tonnellate di stazza lorda compensata).