[:it]Secondo Signorini, presidente dell’Autorità del sistema portuale, occorre puntare sulla ferrovia
Ad un anno dal suo insediamento, Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di sistema portuale Genova–Savona, spiega quali sono le opportunità di crescita degli scali: “Ho segnali forti della volontà della Cina di puntare sul Tirreno e in particolare sui nostri porti.
E ne ho avuto conferma in questi giorni”.
Questo è confermato dalla recente visita della delegazione governativa cinese.
Non solo la Cina; anche la Svizzera sarebbe interessata agli scali liguri: “La Svizzera è già arrivata in Lombardia – sostiene Signorini – ma senza i volumi che la portualità e la logistica possono garantire non si può considerare conclusa l’operazione.
Per questo ci troviamo di fronte un’opportunità unica, hanno un forte bisogno del mare e dei traffici che noi offriamo”.
“Stiamo intervenendo su tanti fronti – continua Signorini – infrastrutturali e logistici ma anche burocratici e normativi”, per far sì che le merci in arrivo e quelle in partenza dalla Svizzera non passino dai porti del Nord Europa ma da Genova.
Lo scalo genovese chiuderà il 2017 con un traffico merci da record: 2 milioni e 600 mila teu, su una capacità complessiva di 3 milioni.
Prossimamente, con il potenziamento del Vte e l’apertura di calata Bettolo, oltre alla piattaforma di Vado Ligure, il sistema Genova–Savona potrà arrivare fino a 5 milioni di teu.
Secondo Signorini, già da oggi si può favorire l’ascesa di Genova implementando la ferrovia.