[:it]Blue economy, l’Italia è leader nell’area del Mediterraneo con 480 milioni di tonnellate di merci transitate dagli scali nazionali. Nel 2016 il Paese ha prodotto oltre 50 miliardi di euro di import-export, superando gli altri stati dell’area. L’Italia, inoltre, è il primo Paese al mondo per il segmento Ro-Ro (Roll on Roll off, trasporto autoveicoli e automezzi gommati), con 93,6 milioni di tonnellate trasportate. Le imprese del settore sono 160mila e occupano un milione di addetti. Le sole imprese italiane appartenenti al settore movimentazione merci e passeggeri nel 2015 hanno prodotto 7,7 miliardi di euro.
L’importanza dell’economia del mare è stata al centro del “2° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica” svoltosi oggi al Terminal Crociere del Porto di Livorno. Il Forum, organizzato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da Rete Autostrade Mediterranee (RAM), ha visto la partecipazione di più di 350 istituzioni e operatori del settore.
Appuntamento annuale promosso e organizzato dal Mit e RAM, il Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica ha l’obiettivo di fare il punto sull’attuazione del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), riunendo i principali attori nazionali e internazionali in un momento di discussione e approfondimento su uno dei grandi asset per la competitività dell’intero Paese e della sua economia: la Risorsa Mare.
Alla presenza del ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, che ha chiuso i lavori, ne hanno discusso Stefano Corsini, presidente ADSP Mar Tirreno Settentrionale; Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana; Filippo Nogarin, sindaco di Livorno; Antonio Cancian, presidente e amministratore delegato di RAM; Olaf Merk, esperto di portualità e shipping ITF presso l’OECD; Enrico Grassi, Auditor Corte dei Conti europea; Herald Ruijters, Capo Unità DG MOVE Trans-European Transport Network; Lucio Caracciolo, direttore di Limes, è intervenuto con un video messaggio sulla situazione geo-politica dell’area mediterranea.
Antonio Cancian, presidente di RAM, ha aperto i lavori della mattinata sottolineando come “le istituzioni e gli operatori nazionali dell’economia del mare si sono incontrati a Livorno per costruire il futuro: il settore portuale e logistico deve fare sistema per tenere il passo di una trasformazione globale dai ritmi impressionanti, dettata dalla concentrazione di flussi su nodi e corridoi, instabilità politiche, dall’avvento di e-commerce e nuove tecnologie. In un mondo in cui tutto è iperconnesso in una “economia dei flussi” e in una nuova “geografia funzionale” connettività e supply chain sono determinanti: per uno Stato la connessione ai grandi flussi significa più infostrutture e infrastrutture, più crescita, più stabilità”.
“Di fronte a queste sfide serve una risposta forte – ha continuato Cancian – La prima risposta può già venire dal prossimo G7 Trasporti di Cagliari, di cui questo Forum è side event. La risposta forte però è attesa dall’Europa che, di fronte a questa trasformazione, deve riscoprire l’importanza di fare rete al suo interno e connettersi con l’esterno. Ma se l’Europa ha dato forte slancio al tema della progettualità, meno è stato fatto dal punto di vista delle risorse. Su questo l’Italia ha una risposta nel Piano Strategico Nazionale, che spinge fortemente a ragionare in ottica di coordinamento e integrazione, e dunque razionalizzazione. Ora tocca al territorio, che dovrebbe avere lungimiranza per far sì che le aree integrate possano trovare, nell’ambito dei tavoli avviati dal ministero, soluzioni condivise: un’azione e una progettazione sinergica che comprenderebbe entità solide, paragonabili ad altre realtà del Nord Europa”.
Secondo il presidente Cancian, un fondo per la portualità e la logistica gestito da una società di gestione del risparmio potrebbe coordinare e intercettare opportunità di finanziamento a livello regionale, nazionale, europeo per lo sviluppo del sistema della Penisola.
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