[:it]L’Autorità Portuale ha escluso l’unico partecipante alla gara per la concessione del Molo Polisettoriale perché la sua offerta sarebbe generica e astratta.Nulla di fatto per la gestione del Molo Polisettoriale di Taranto, che ospita anche il terminal container che fino a qualche mese fa era gestito da Taranto Container Terminal e ora è inattivo. L’Autorità Portuale aveva indetto una gara, che aveva portato un solo candidato, ossia il Consorzio Ulisse. Inizialmente, questo consorzio era formato da alcune imprese locali – ossia Ionian Shipping Consortium, Tecnomec e Taranto Engineering – e da Saga Italia, del Gruppo francese Bollorè. Poi, quest’ultima è uscita.
Il 4 novembre 2016, l’Autorità Portuale ha annunciato l’esclusione del Consorzio Ulisse dalla procedura di concessione. Uno dei motivi è proprio l’uscita della Saga Italia che, secondo l’Autorità Portuale, riduce l’affidabilità della compagine e toglie una rete internazionale che potrebbe garantire traffico allo scalo. Ma questo non è l’unico motivo dell’esclusione. L’Autorità ritiene che la proposta non offra una “proficua garanzia dell’utilizzazione del bene e nel pubblico interesse” e che la previsione sul traffico container sia “generica e astratta e senza garanzia di esito positivo”.
Generiche sarebbero anche le prospettive sul traffico merci e logistica, su cui l’offerta non riporta “indicazione sia dei relativi volumi e sia di ogni forma di impegno diretto del consorzio medesimo ovvero di altri soggetti interessati per la concretizzazione degli stessi”. Non ci sarebbero neppure garanzie sul numero di occupati. A tale proposito, i 520 e dipendenti del TCT sono in cassa integrazione sino al 31 dicembre e dal 1° gennaio saranno assorbiti nella nuova Agenzia Nazionale per il Lavoro Portuale. Ora, il commissario dell’Autorità Portuale, Sergio Prete, deve trovare nuovi candidati, anche senza gara.