[:it]Al Forum di Cernobbio, l’Ufficio Studi di Confcommercio ha presentato la ricerca sull’andamento del trasporto in Italia, che nell’ultimo quadriennio cresce. Ma sulla strada ne approfittano gli stranieri.
Negli ultimi quattro anni, il trasporto delle merci mostra una ripresa in termini di tonnellate per chilometri.Dopo avere raggiunto l’apice nel 2008 con 540,3 miliardi di tonxkm, il traffico è crollato con la crisi di quell’anno, fino a toccare i 413,1 miliardi nel 2014.
Da allora, Confcommercio rileva una costante ripresa, fino ai 444,6 miliardi stimati per quest’anno e i 448,3 miliardi previsti per il 2018. La ripresa interessa tutti i modi di trasporto: il mare passa da 232,5 miliardi del 2014 a 257,5 miliardi di quest’anno, l’autotrasporto da 160,1 a 167,5 miliardi, la ferrovia da 20,2 a 21,6 miliardi e l’aereo da 290 a 340 milioni di tonnellate per chilometri.
Ma nell’autotrasporto una parte rilevante di questa crescita sta andando nei camion dei vettori stranieri, soprattutto quelli dell’Est, che operano in Italia tramite il cabotaggio stradale (più o meno legale) e il trasporto internazionale, quest’ultimo ormai liberalizzato. Nell’autotrasporto internazionale, il traffico (sempre espresso in tonnellate per chilometri) dei vettori italiani è passato dai 36,9 miliardi del 2005 agli 11,4 miliardi del 2015, con un crollo del 69,2%. In termini di quote di mercato, i camion tricolore sono passati da 36,4% al 13,4%. Nello stesso periodo, i Paesi dell’Est sono sono aumentati da 11,8 a 47 miliardi di tonnellate per chilometri, con una quota cresciuta dal 15,5% al 55,5%.
In termini economici, tra il 2005 e il 2015 il mercato dell’autotrasporto internazionale che interessa l’Italia è cresciuto di quattro miliardi di euro, ma gli autotrasportatori italiani hanno perso 1,66 miliardi di euro, mentre quelli dei Paesi emergenti (ossia quelli dell’Est) hanno guadagnato circa sei miliardi di euro.
In tale contesto, il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha posto a Cernobbiol’attenzione sul cosiddetto Pacchetto Stradale, ossia i nuovi provvedimenti che l’Unione Europea dovrà stabilire per i prossimi anni: “Il Governo italiano ha già preso alcuni provvedimenti contro il dumping sociale nell’autotrasporto e altri dovrebbero entrare nella Legge di Stabilità. Ma il vero tema è come si comporterà nel conflitto che sta sorgendo all’interno dell’Europa sul Pacchetto Stradale. I Paesi dell’Est stanno spingendo per una maggiore liberalizzazione, quelli dell’Ovest intendono contrastarla. Noi riteniamo che la Road Alliance sottoscritta da nove ministri dei Trasporti, compreso quello italiano, debba essere mantenuta e sostenuta. Non possiamo cedere. Prima di liberalizzare bisogna creare condizioni omogenee”.
A Cernobbio, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha affermato che il Pacchetto Stradale è una priorità del suo lavoro nei restanti mesi del Governo prima delle elezioni, insieme con le norme sul distacco e sul riposo degli autisti di camion: “Bisogna sviluppare un trasporto sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale”, ha affermato.