[:it]l Lazio vanta oltre 33.000 imprese agganciate al sistema marittimo – il 18% del totale nazionale – che generano 7,5 miliardi di euro di valore aggiunto e 134.000 occupati.
· Il porto di Civitavecchia movimenta circa 17 milioni di tonnellate di cargo e supporta un import-export marittimo del Lazio che supera i 15 miliardi di euro.
· Con i suoi 2,2 milioni di passeggeri Civitavecchia è il primo scalo crocieristico d’Italia ed il secondo d’Europa, nel 2018 si prevede di superare quota 2,4 milioni.
· Importante il traffico Ro-Ro che sfiora i 5 milioni di tonnellate, con un +3% sul 2016 e una crescita del 23% negli ultimi 5 anni. Da evidenziare che dal 2012 il numero delle navi Ro-Ro transitate nell’arco tirrenico è aumentato del 15,4%.
· Grande attenzione sulla possibilità di istituire una Zona Logistica Semplificata, per attrarre investimenti e incentivare l’export.
Il rapporto di SRM evidenzia inoltre il nuovo slancio del Mediterraneo che negli ultimi 20 anni ha visto crescere di 6 volte il traffico container (+500%). Ciò sottolinea che il Mare Nostrum è e sarà ancora protagonista dei traffici dell’Area Med.
Le vie del mare asset strategici per lo sviluppo del territorio laziale. Questo il tema del convegno dedicato all’Economia del mare organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Civitavecchia.
Il Rapporto ha evidenziato la crescita dei porti italiani grazie alla crescente importanza della componente internazionale del trasporto marittimo. Nello Short Sea Shipping siamo sempre leader nel Mediterraneo. L’Italia ha le potenzialità per proporsi come punto strategico di imbarco e sbarco e come hub logistico per le “Silk Ships” (Navi che percorrono la Via della Seta).
In particolare, il focus di SRM ha messo in evidenza il grande ruolo che il sistema marittimo e portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta svolge per la crescita del territorio e ha sottolineato quali sono in prospettiva i nuovi driver da sviluppare per far sì che lo scalo sia sempre più protagonista con investimenti infrastrutturali e l’attrazione di investimenti imprenditoriali.
Economia del Mare
Lazio e Civitavecchia
La regione Lazio ha un sistema marittimo che vanta la presenza di oltre 33mila imprese (il 18% del Paese), genera 7,5 miliardi di euro di valore aggiunto (il 17% del Paese) e 134mila occupati (il 15,4% del Paese).
Al 2017, il porto di Civitavecchia ha registrato circa 17 milioni di tonnellate cargo con una tenuta rispetto al 2016. L’import export marittimo del Lazio supera i 15 miliardi di euro.
E’ la quantità di rinfuse movimentata ma evidenziamo che a dare valore ai traffici commerciali di Civitavecchia è soprattutto il Ro-Ro (trasporto auto e veicoli gommati in generale) che sfiora i 5 milioni di tonnellate con un aumento del 3% sul 2016. Il Ro-Ro è un settore che consente al Paese di ridurre l’inquinamento e l’incidentalità (i tir viaggiano più sicuri sulle navi) e danno forza al nostro export di auto.Si tratta di un comparto ad alto valore aggiunto soprattutto se legato al trasporto delle auto-nuove. Civitavecchia rappresenta il 5% del traffico nazionale. Il traffico Ro-Ro del porto è cresciuto del 23% negli ultimi 5 anni.
Lo scorso anno nel porto di Civitavecchia il traffico di autovetture nuove è stato di 280mila unità, dato che conferma il trend positivo del 2016. Attraverso le Autostrade del Mare Civitavecchia è collegata con servizi regolari ai porti mediterranei di Barcellona, Tunisi, Olbia, Porto Torres, e con i porti Extra mediterranei di Halifax, Davisville, New York, Baltimore, Jacksonville, Houston, Tuxpan, Veracruz.
Civitavecchia è il primo scalo crocieristico d’Italia con 2,2 milioni di passeggeri ed il secondo in Europa (dopo Barcellona) ed un punto di riferimento per il turismo. Esso è la «porta» di accesso alla Capitale. Quasi un quarto dei crocieristi italiani transita attraverso questo scalo. Problema del porto è rafforzare il ruolo di home port vale a dire porto di imbarco e non di mero transito.
Italia
Nel complesso il paese ha gestito – al 2017 – oltre mezzo miliardo di tonnellate di merci con un continuo e costante incremento registrato nell’ultimo quinquennio (+9,4%).
In particolare il Ro-Ro – che copre il 21% del totale – ha avuto uno sviluppo significativo crescendo di circa il 37% negli ultimi 5 anni superando al 2017 i 107 milioni di tonnellate. Solo nell’ultimo anno l’aumento è stato dell’8,5%. Il Ro-Ro è una parte importante del traffico in SSS-Short Sea Shipping (navigazione a corto raggio che comprende anche altre modalità di trasporto merci e che indica una nave che viaggia all’interno del bacino del Mediterraneo).
Nel Mediterraneo i Paesi Europei fanno viaggiare in SSS ogni anno oltre 600 milioni di tonnellate di merci e l’Italia è leader trasportando 218 milioni di tonnellate di merce, il 36% del totale e ha dietro di sé competitor di tutto rispetto come Spagna e Grecia. E’ evidente la valenza del nostro Paese nel traffico di questo tipo di modalità di trasporto.
I più importanti Assi di transito delle navi Ro-Ro in Italia sono il Tirrenico Centro Settentrionale e l’Adriatico ed in particolare il primo copre la quota preponderante del totale con il 36,6% delle tonnellate trasportate, ha un ruolo strategico per il Paese. Il ro-ro ha uno stretto legame con il settore automotive (uno dei principali del nostro Paese con un valore aggiunto di 12 miliardi di euro).
La vendita delle auto nel mondo è cresciuta passando dai 72 milioni di auto vendute nel 2007 ai 93 milioni del 2017 e si stima aumenterà ulteriormente fino a raggiungere i 115 milioni al 2030.
Sono da segnalare nel Ro-Ro due grandi fenomeni: il gigantismo navale e la crescita della flotta. Questi comporteranno di sicuro l’inizio di un processo di selezione tra porti privilegiando quelli con maggiori attrezzature e parcheggi. Civitavecchia sarà chiamata quindi a rispondere a queste sfide.
Tra il 2007 e il 2017, la dimensione media delle navi Car Carrier Ro-Ro è cresciuta del 20% raggiungendo una capacità di stiva media di 5.390 unità. Le nuove navi in futuro raggiungeranno una capacità di oltre 8.000 unità. Nello stesso periodo, la capacità complessiva della flotta è cresciuta del 50% e la crescita delle vendite di auto è stata meno significativa (+ 36%) ma ancora in aumento.
Il Porto muove merci dal valore più elevato rispetto ai competitor questo può essere un’opportunità.
Il valore delle merci (non energetiche) scambiate nel Lazio via mare sia più elevato di altre regioni. E’ un semplice rapporto tra valore dell’import/export e tonnellate di merci escludendo i settori oil. Ogni tonnellata in import export ha un valore di oltre 2.700 euro. Questo anche grazie alle auto.
A questo si lega un altro importante concetto che è la logistica. La logistica è difatti in grado di aumentare il valore aggiunto delle merci. L’effetto moltiplicativo dell’integrazione logistica è, difatti, in alcuni casi notevole. Inoltre, laddove l’attività logistica si leghi ad attività marittime a maggior valore aggiunto come il Ro-Ro il valore degli scambi aumenta. Il settore automotive genera un importante valore aggiunto. Ogni euro esportato o destinato a consumi interni ne genera ulteriori 0,60 nell’economia.